Mittwoch, 9. September 2009

top five warschau

Al quinto posto:

Il palazzo della Cultura, donato da Stalin alla città e molto odiato soprattutto dai cittadini più anziani (ma anche i giovani non ne vanno pazzi). L´interno (che ospita cinema, teatro, etc) deve costruito in modo molto complicato, Natalia è riuscita a perdersi cercando l´ascensore per salire sulla torre.

Gentilmente ci ha risparmiato questo contrattempo, accompagnandoci fino alla porta e dandoci in consegna alla signorina dell´ascensore che senza neanche guardarci (stava leggendo un libro) ha pigiato il bottone per il 33mo piano. Vale veramente spendere quei dieci minuti, da lì sopra si vede tutta Varsavia, a 360 gradi!

Al numero 4

La lingua polacca. Pur non capendo praticamente nulla, la trovo molto divertente.

Le mie parole preferite:

tak (di solito usato in ripetizione, quindi TAK TAK), che voul dire sì

e

UWAGA (troppo bello!) che significa attenzione.


Il terzo posto è per le vecchine sulla strada.

La mia anima sociale è indignata dal fatto che delle persone anziane, che hanno lavorato per tutta la vita, si ritrovino ora con 30, 40 euro di pensione con cui naturalmente in una città non possono sopravvivere e sono costrette a continuare a lavore, sui margini della strada.

Il mio senso estetico (un po´bastardo) le trova bellissime, tra il grigiume di una metropoli, coi loro fiori dai colori vivaci e i cestini di funghi o di frutti di bosco.

Piccola celebrazione delle vecchine.

Il secondo posto va...

... al cibo! Per prima cosa le insalate, reperibili già pronte (ma fresche!) in ogni supermercato: carote grattuggiate con aglio, insalata di barbietole e mela e poi cavoli cappucci, cetrioli... La gioia degli erbivori.

Poi questi simpatici anellini di pasta dolce (purtroppo ne ho dimenticato il nome) che una volta che hai iniziato non finisci più...


E, naturalmente i piroghi: i miei preferiti ripieni di crauti e funghi (sono un po´rustica ultimamente, lo so), quelli di Robert con patate e formaggio di capra.

(foto segue)

... e il primo posto...

Va a una strada, sede di bellissimi piccoli bar e di diverse manifestazioni culturali: Próżna St.

La particolarità di questa viuzza è quella di conservare le sue case nello stesso stato in cui si trovavano alla fine della II Guerra Mondiale, in ricordo di uomini, donne e bambini ebrei uccisi durante il conflitto. Questo gesto si richiama a una usanza ebrea per cui quando una famiglia si trasferisce in una nuova casa, lascia per esempio un pezzetto di muro intonso (insomma, non lo imbianca) per ricordare le persone che hanno vissuto lì prima di loro.

Una volta all´anno la strada è anche il centro del Festival of Jewish Culture (singersfestival.pl) - purtroppo noi abbiamo avuto tempo solo di gironzolare: l´atmosfera era molto allegra e internazionale. Magari l´anno prossimo...



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